Chiese

Le Chiese di Scicli risalgono prevalentemente alla seconda metà del XVIII secolo, periodo di ricostruzione dopo il terribile terremoto del 1693.

Precedentemente, come riferisce l’arciprete don Antonino Carioti (1683-1780), le Chiese a Scicli, al tempo dei Conti di Modica, erano circa una quarantina tra piccole e grandi, tra quelle di campagna e quelle del centro abitato.

A queste andavano a sommarsi le chiese di natura rupestre cioè di ambienti costruiti all’interno di grotte situate lungo i ripidi versanti della collina di San Matteo o della Croce.

Secondo il Carioti oltre alle Chiese vi erano a Scicli anche quattordici comunità religiose, tra quelle maschili e quelle femminili, di particolare prestigio come il monastero benedettino di S. Filippo e Lorenzo nell’XI secolo, e quello dei conventi dell’ordine Francescano, Carmelitano e Domenicano e di altri ordini monastici risalenti tra i secoli XVI e XVII.

Le strutture ecclesiastiche attualmente esistenti, ricostruite dopo il terremoto, hanno trovato nella casta aristocratica e clericale, sebbene con interessi diversi, supporto per un intreccio di valori di tipo culturale e socio economico.

I riti religiosi, le tradizioni e le credenze che sussistano fino ai nostri giorni sono nati all’interno delle strutture ecclesiastiche ed hanno trovato, nel clero e nella casta aristocratica, consenso ed accettazione.

Eventi come la settimana santa, la festa di Maria SS. Della Milizie, la cavalcata di S. Giuseppe, la festa dell’Uomo Vivo, le canzoncine dell’Immacolata, il Natale sono entrati a far parte del folclore e della cultura popolare della città.

Nella letteratura le Chiese di Scicli vengono definite da Elio Vittorini nel suo romanzo “Le città del mondo” come “Acropoli barocche”, da Paolo Portoghesi, osservando la Chiesa di San Bartolomeo (XV secolo) nel suo contesto naturalistico e paesaggistico, come “una perla dentro le valve di una conchiglia”.

Tra le chiese rupestri e semi-rupestri troviamo lungo le pendici del Colle di San Matteo le Chiese di Santa Lucia, dello Spirito Santo, di Santa Maria della Catena detta anche della Scalilla, di San Pietro, e, lungo le pendici della Croce, le Chiese del Calvario, di Santa Maria di Piedigrotta, ed il Romitorio rupestre di Giovanni Morifet .