Quale sarà il ruolo del turismo nei programmi della sua amministrazione?
L’economia di Scicli è stata da sempre un’economia agricola. Negli ultimi anni alcuni processi come il riconoscimento UNESCO, la serie delle fiction del Commissario Montalbano, l’uso del territorio come set cinematografico per diversi nuovi film, il gruppo pittorico di Scicli, Vinicio Capossela con il brano “L’uomo vivo – inno al Gioia”, ecc. hanno favorito un incremento dei flussi turistici in città ed affiancato questo settore economico a quello agricolo.
La permanenza sul nostro territorio deve risultare un’esperienza densa di emozioni, della quale i fruitori divengano ambasciatori nel mondo: le nostre coste, le nostre campagne, i nostri centri dovranno essere “animati” da iniziative ed eventi periodici e cadenzati, oltre alle tradizionali feste ormai note a livello internazionale. L’obiettivo sarà creare i presupposti per la realizzazione, in stretta collaborazione con tutti gli operatori del settore, di un sistema turistico “Scicli e dintorni”, che consenta la fruizione “in continuità” dell’intero territorio: costa, campagna e centri. Nel nostro programma, che a brevissimo renderemo pubblico sulle nostre pagine social, il turismo viene attenzionato sotto tre direttrici: balneare, culturale e religioso.
Per fare questo, serve una stretta partnership tra l’Ente, le associazioni e operatori del settore. In sinergia con essi, ci poniamo di elevare la qualità dell’offerta turistica integrata, migliorando i livelli di accoglienza, gli standard dei servizi turistici, la completa fruizione dei siti. Maggiore collaborazione tra l’Ente e le associazioni culturali, al fine di programmare, promuovere e sviluppare iniziative quanto più condivise, produttive ed efficaci per lo sviluppo culturale del territorio. In questo senso, realizzeremo un tavolo permanente di confronto tra l’Amm.ne e le associazioni culturali che vorranno parteciparvi. Non solo, le associazioni e gli operatori del settore parteciperanno alle sedute delle Commissioni Consiliari per gli ordini del giorno a loro attinenti.
Il Comune, in sinergia con i privati e le associazioni di categoria, deve partecipare alle più importanti manifestazioni turistiche nazionali ed internazionali, in cui poter promuovere tutto ciò che rappresenta il nostro patrimonio folcloristico e religioso, a partire dalla Cavalcata di San Giuseppe, il Gioia e la Madonna delle Milizie, in quanto feste uniche nel loro genere. In questo modo, il flusso turistico verrà incrementato, con relative ricadute economiche ed occupazionali sul territorio: è e sarà prioritario intervenire sulla promozione del nostro territorio, anche facendo rete con gli altri comuni iblei, su scala nazionale ed internazionale.
L’economia di Scicli è stata da sempre un’economia agricola. Negli ultimi anni alcuni processi come il riconoscimento UNESCO, la serie delle fiction del Commissario Montalbano, l’uso del territorio come set cinematografico per diversi nuovi film, il gruppo pittorico di Scicli, Vinicio Capossela con il brano “L’uomo vivo – inno al Gioia”, ecc. hanno favorito un incremento dei flussi turistici in città ed affiancato questo settore economico a quello agricolo. Secondo i suoi programmi come e quale deve essere il rapporto del territorio in funzione dei due settori portanti dell’economia di Scicli?
Turismo ed enogastronomia sono due asset strategici per l’economia di Scicli. Lavoreremo per creare sinergia tra le eccellenze agricole del territorio e quelle culturali, paesaggistiche, enogastronomiche. La sfida è riuscire a far conoscere Scicli non solo come luogo di “Montalbano”, ma come un mosaico ricco di produzioni agricole di eccellenza, di specificità locali e di un patrimonio culturale, materiale e immateriale, capace di rendere questo territorio unico. Sta diventando sempre più necessario il riposizionamento e il rilancio dell’offerta turistica di Scicli, che può e deve passare anche da una sempre più stretta connessione con l’enogastronomia e l’agricoltura.
Quale deve essere, secondo il suo programma elettorale, il modello di sviluppo della città per il prossimo quinquennio sia in ambito economico e finanziario, sia in ambito sociale ed ambientale.
Il nostro intento è far conoscere la qualità e l’unicità del nostro territorio, lavorando in sinergia con i comuni limitrofi. Crediamo nella valorizzazione delle produzioni attraverso specifiche attività di ricerca. Abbiamo già lavorato alle attività propedeutiche per il lancio del “pomodoro più piccolo del mondo”. Delimitazione geografica dell’area di produzione e rigido disciplinare garantiranno più reddito ai produttori e remunerazioni adeguate ai lavoratori. Scicli da terra di sapori unici si è, sempre più, trasformata in terra di “dolori”.
Il mondo agricolo “soffre” da troppo tempo. Agricoltori senza più redditi dignitosi e giovani non più attratti dal profumo della campagna e dagli odori delle produzioni uniche di questa terra costretti a emigrare verso lidi lontani. Stiamo lavorando ad un progetto in grado di differenziarci e aumentare i margini delle produzioni per restituire reddito agli agricoltori da socializzare anche con i lavoratori. Siamo pronti a lanciare sul mercato il “pomodoro più piccolo del mondo”. Abbiamo incontrato i genetisti olandesi che hanno curato la sperimentazione ed abbiamo stretto un accordo per fare in modo che Scicli sia l’area geografica protetta per le produzioni.
Dobbiamo puntare su un turismo che sia sempre più ecosostenibile, in che modo? Ad esempio, un percorso ciclopedonale in terra battuta, dunque non invasivo né deturpante dell’ambiente, che colleghi Cava d’Aliga e Sampieri, attraversando la Riserva di Costa di Carro, e promuovendo una maggiore interazione tra l’oasi naturale del Fiume Irminio e la pineta di Sampieri attraverso una convenzione con il WWF che sensibilizzi cittadini e turisti al rispetto delle bellezze naturali della nostra costa e non solo, in collaborazione con tutti gli operatori locali.
Con quali progetti e modalità di fruizione turistica intende valorizzare il patrimonio paesaggistico, architettonico, folcloristico e culturale della città?
Superare i limiti che hanno i piccoli comuni attraverso un piano straordinario di comunicazione. Quando dici la parola Scicli, senti già in bocca un buon sapore. Nel settore degli ortaggi, delle conserve, degli oli extravergine d’oliva, sono stati fatti passi da gigante. Il profumo di pomodoro e dei nostri oli, sono indimenticabili. La bellezza dei nostri luoghi è, oramai, anche nota. Comunicare meglio (anche attraverso App mirate) al mondo esterno la qualità delle nostre produzioni e della bellezza e unicità di Scicli è diventato indispensabile. Sta diventando sempre più necessario il riposizionamento e il rilancio dell’offerta turistica di Scicli, che può e deve passare anche da una sempre più stretta connessione con l’enogastronomia e l’agricoltura.
In questo senso, nel giro di pochi mesi, sarà possibile elaborare e lanciare un marchio “Born in Scicli”, con cui promuovere un marchio che, attraverso protocolli di qualità e di filiera, garantisca origine e standard omogenei delle produzioni locali. Questa azione sarà accompagnata da un’adeguata offerta formativa/informativa diretta non solo a chi oggi opera in questo settore, ma soprattutto ai giovani che, con competenze aggiornate, vorranno avvicinarvisi.
Le aziende agricole/vitivinicole saranno incentivate ad aprire le porte ai fruitori/turisti con eventi, degustazioni, vendita dei loro prodotti e corsi di degustazioni di olio e vino: chi acquista un prodotto con marchio “Born in Scicli” porta con sè un biglietto da visita da regalare o consumare nel proprio focolare, favorendo la diffusione del nome e consentendo di rinnovare le emozioni vissute nel corso della permanenza sul nostro territorio. Dobbiamo trasformare la promozione in commercializzazione.
Come intende modificare e strutturare un adeguato piano programmatico di sviluppo turistico del territorio in rapporto alle strutture ricettive esistenti ed a quelle ancora possibili in considerazione di un incremento dei flussi turistici?
Buon cibo, cultura, arte e storia sono gli ingredienti di successo di un “prodotto” turistico. Scicli li ha tutti assieme. Bisogna legare l’agroalimentare, le bellezze artistiche e il paesaggio che sono gli asset su cui si basa il turismo.
Obiettivi strategici della politica turistica devono essere l’allungamento della stagione e dei tempi di permanenza sul nostro territorio per evitare quel turismo occasionale e di passaggio, il cosiddetto “mordi e fuggi”, che pone a carico della comunità costi e disagi dell’affollamento, senza produrre adeguati ritorni economici.
In questo senso, le nostre tre tradizionali feste di primavera (la Cavalcata di San Giuseppe a marzo, il Gioia ad aprile e la Madonna delle Milizie a maggio) sono funzionali al concetto di destagionalizzazione: premesso che si tratta di feste inserite nel REI (Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia) e praticamente uniche nel loro genere, il flusso turistico, dunque i pernottamenti nelle strutture ricettive del territorio, aumenta anche in una stagione diversa da quella estiva. L’obbiettivo di un’Amministrazione con una seria politica turistica è di rendere strutturale e consolidato il fenomeno della destagionalizzazione, così da garantire un ritorno economico ed occupazionale non indifferente non solo per tre/quattro mesi l’anno.
Per favorire una politica turistica strutturata e duratura, bisogna coinvolgere in maniera permanente e produttiva le associazioni di categoria, culturali e gli operatori del settore, attraverso l’istituzione della Consulta del Turismo.
È fondamentale puntare sulla promozione del nostro territorio, delle nostre ricchezze enogastronomiche, culturali e paesaggistiche, nonché sull’unicità delle tradizioni del nostro patrimonio folcloristico. Si pensi alla recente presenza del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, rimasto impressionato da una festa come quella dell’Uomo Vivo. Dovremo promuovere questi eventi a tutti i livelli, con testimonial d’eccezione adeguati, appunto, alla promozione di questi eventi.
Infine, un ulteriore incentivo alla destagionalizzazione e, più in generale, al consolidamento dei flussi turistici in città, magari puntando a target specifici di riferimento, potrebbe essere rappresentato dal sempre più redditizio, nonché ancora poco conosciuto nel nostro territorio, “turismo congressuale”, individuando spazi adeguati presso le location più suggestive della città, a partire da Villa Penna, attualmente chiusa e non fruibile.